
Intervista Chiara Parenti
Intervista a Chiara Parenti: LA VOCE NASCOSTA DELLE PIETRE
So che ti sei avvicinata per puro caso al mondo delle gemme, scoprendo come riescano ad influenzarci e ad aiutarci. Pensi che scrivere questo libro, ti abbia avvicinato per sempre a questo mondo? Senti che oltre alla forza in noi stessi abbiamo realmente bisogno di loro?
Mi piace pensare che, come dice nonno Pietro nella storia, siano state le pietre a chiamarmi, e che il nostro non sia solo un “incontro” nato per caso. Quando ho scritto questo romanzo avevo bisogno della pietra di luna, che mi ha aiutato moltissimo durante la gravidanza. Nell’ultimo periodo, durante le presentazioni del libro in giro per l’Italia, mi sta facendo “compagnia” un calcedonio azzurro, che aiuta a esprimersi (è nota la mia paura di parlare in pubblico). Quindi sì, le pietre mi stanno seguendo anche dopo aver messo la parola fine alla storia di Mezzaluna e mi piace pensare che lo faranno per sempre.
Per quanto riguarda la seconda domanda, credo che la forza risieda in noi stessi: le pietre ci aiutano a tirarla fuori. Magari anche solo il fatto di averne una stretta in mano, può farti sentire più sicuro di te e quindi esserti d’aiuto in certe situazioni. Per me, almeno, è così.
Luna, la protagonista del libro è stata una ragazza prima ed una donna poi, molto legata al nonno a Leonardo e poi al rassicurante Giulio, e fin che ha avuto paura di vivere o meglio come diceva il Nonno Pietro di risplendere, non è stata mai pienamente felice e soprattutto non ha saputo sentire l’amore quello vero. Quando, ha iniziato ad amarsi, quando ha seguito i sui sogni e soprattutto quando ha iniziato a realizzarli, la vita ha preso il volo e l’amore è giunto a lei, splendente come un vero diamante. Amarsi, realizzare i nostri sogni, vivere la felicità che tutto questo ci da’, è il segreto per trovare l’amore vero?
Secondo me, non si può essere davvero felici in coppia se non lo si è prima con se stessi. Ascoltarsi, accettarsi, e seguire la propria strada sono passi fondamentali per trovare l’equilibrio e la serenità interiore necessari per aprirsi e stare bene con qualcun altro.
Questo libro è per te la realizzazione di un sogno, o un regalo che la vita ti donato inaspettatamente?
Entrambe. È la realizzazione di un sogno perché ho fatto una bella “gavetta” prima di arrivare a pubblicare. Ma è anche un dono inaspettato, visto che è arrivato quando non ci speravo più.
L’amicizia tra Luna e Leonardo da bambini, fatta di giochi, dispetti, nomignoli, segreti, nasce da un ricordo della tua infanzia? Questo amico è ancora legato a te, condividete qualcosa della tua attuale vita?
Sì, in parte. Da piccola trascorrevo giornate intere con un amico che abitava vicino a me. Era un bambino vivacissimo, proprio come Leonardo, per cui mi trovavo a vivere con lui vere e proprie avventure. Forse, anche inconsciamente, è proprio nel rapporto con lui che ho attinto per descrivere quello di Luna e Leo da piccoli.
Al contrario dei protagonisti del mio romanzo, con quel bambino ci siamo persi di vista subito dopo la fine delle scuole. L’ho rivisto solo il giorno della prima presentazione di questo romanzo ed è stata davvero una sorpresa bellissima.
Sei convinta del potere magico delle pietre o pensi che alla fine sia solo un fatto di coincidenze, fortuna? Pensi che le pietre possano realmente fare da tramite tra noi ed il nostro cuore e farci ascoltare quello che ha da dirci?
Come nonno Pietro, credo che le pietre siano “vive”: nascono dal cuore infuocato della Terra e ne perpetuano il battito racchiudendone l’energia. Quindi penso che, armonizzandosi con la nostra, l’energia delle pietre possa avere degli effetti “concreti” su di noi. Come dicevo, per me non è solo un caso.
Per il personaggio del nonno di Luna, so che hai preso ispirazione da un tuo zio Piero, il quale definisci: gigante buono. Vedi per il tuo bimbo, o forse è ancora troppo presto, una figura affine a “Nonno Pietro” con cui vivere tante avventure, da portare nel cuore per tutta la vita?
Spero davvero tanto che il mio Diego possa trovare, un giorno, una persona come Pietro, o come mio zio: una guida, un punto di riferimento che illumini la sua strada. È fortunato perché, a soli 16 mesi, è circondato da una folta schiera di nonni e zii e amici che sono sicura si farebbero in quattro per stargli vicino e fargli da guida, ma credo che dovrà essere Diego, quando sarà più grande, a scegliersi il suo “nonno Pietro”.
Luna ha creduto, per il lungo ed infelice periodo in cui non ascoltava più se’ stessa, di non potersi più fidare delle gemme, ma man mano che ha riacquistato fiducia nell’amore, ha ripreso a sentire la voce delle pietre. Pensi che fidarsi delle pietre, possa mai causare delusioni, come spesso fanno l’amicizia e l’amore?
No, le pietre non tradiscono mai.
Leonardo, quasi all’epilogo della storia, dice a Luna di non restare più lì ed andare ad inseguire la sua felicità, in giro per il mondo, alla ricerca delle gemme ed i cristalli, che avevano sempre fatto parte di lei per tutto il corso della sua vita. Lei trova il coraggio e parte. Secondo te partendo, ha seguito realmente il suo cuore o eseguito ciò che le ha detto Leonardo o pensi che non c’è differenza…il cuore e l’amore “vero”, sono la stessa cosa e a seguirli non si sbaglia mai?
Sì, penso che siano un po’ la stessa cosa. Il vero amore, il tuo diamante, la tua “pietra gemella”, sa esattamente quello che hai nel cuore, perché è la persona che ti conosce meglio di chiunque altro. A volte persino di te stesso.